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L’ASPARAGO BIANCO IGP

L’ASPARAGO BIANCO IGP


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Come attestano diversi documenti storici, nel Veneto la produzione di asparagi era fortemente sostenuta dalla Repubblica di Venezia. Nel 1534, ad esempio risultano “spese fatte per el Magnifico Messer Hettor Loredan, Official della Rason Vecchia… per sparasi mazi 130, lire 3 e soldi 10” a comprova che questo bianco turione era già ampiamente coltivato e molto apprezzato, come del resto gli asparagi selvatici, sia di monte che di gronda lagunare.

L’enorme sviluppo della coltivazione di asparago nel Veneto, pur tradizionale in questa regione fin dall’epoca romana, è tuttavia abbastanza recente e risale a meno di mezzo secolo fa, quando nelle campagne si è cessato di allevare i bachi da seta e in alcune aree vocate, soprattutto a Cimadolmo e Morgano nel trevigiano, al posto di questa coltura si è sviluppata quella dell’asparago. L’asparago bianco deve il suo colore al metodo in cui viene coltivato: il terreno dell’impianto viene sistemato in modo da formare una proda convessa (cumulo) lungo il filare delle zampe. Si obbligano così i turrioni a sviluppare la maggior parte del proprio accrescimento in seno al terreno e in assenza di luce. Ciò conferisce al prodotto la sua tipica consistenza ed imbiancatura e quella particolare delicatezza tanto apprezzata in cucina.